ALLE RADICI DELLA FEDE: viaggio in Terra Santa – 2014
A.M.D.G. Imma, 33 anni
Nel 2014 per la prima volta sono andata in pellegrinaggio in Terra Santa ed è un’esperienza che posso riassumere con una parola sola: “INCARNAZIONE”.
Sì, per me lì davvero Gesù ha iniziato a essere una persona viva, ho iniziato a interrogarmi su quanto davvero credessi che recandomi al Sepolcro andavo a venerare una tomba vuota…il Dio con noi è vivo, è qui sacramentalmente nei tabernacoli e in ciascuno di noi, realmente.
Il Gesù di cui avevo sempre sentito parlare in catechesi e da altre persone diventava anche il “mio Gesù” il figlio di Dio morto e risorto anche per me.
La bellezza di quei Luoghi Santi, in cui invito tutti ad andare, almeno una volta nella vita, è che ti concretizzano la fede, non è più un qualcosa di altro da te ma è una Persona che ha vissuto come te e per te e che ci crediate o no continua a vivere in ciascuno di noi.
L’emozione più grande l’ho provata alla Grotta dell’Annunciazione a Nazareth, fare l’esperienza di Maria, una ragazzina comune che si dona a Dio per l’umanità…. Continuo a ripetere la parola comune perché nelle nostre chiese e nelle nostre celebrazioni siamo troppo abituati ancora a percepire Dio come altro da noi, lontano… e invece lì prendi consapevolezza che è vicino a noi, che è in noi, è uno di noi!
Immaginare la quotidianità di Maria, Giuseppe e Gesù a Nazareth, una famiglia qualunque nella cui ordinarietà della vita si dispiega lo straordinario, lì davvero ho toccato con mano il divino e l’umano, lo straordinario che diventa ordinario!
La paura della guerra non mi ha mai sfiorata nemmeno per un attimo, nè prima che partissi nè mentre ero lì, perché in primis chi ci accompagna è sempre informato sulla situazione di quei luoghi e se ci dovessero essere pericoli particolari il pellegrinaggio sarebbe sospeso, e poi anche andando lì l’unica cosa che ti fa avvertire lo stato di tensione che c’è è vedere i militari che girano per la città, ma spesso li vediamo anche qui a Roma e non siamo in guerra, quindi se questo fosse il pensiero che vi blocca a partire mettetelo da parte e fidatevi di Gesù che vi chiama a visitare i luoghi in cui ha deciso di farsi vicino a tutti e ciascuno. Non perdete questa grazia e poi quando avrete fatto l’esperienza, sentirete Gerusalemme come la vostra casa e desidererete ritornarci.
Finalmente lì Dio davvero si incarna per ognuno di noi, andare lì è fare un’esperienza umana e concreta del Dio con noi, perciò preparate le valige e appena potete andateci e vedrete con i vostri occhi ciò che ora sentite nel vostro cuore, ogni esperienza è unica e irripetibile e la grazia speciale di quei luoghi è un dono meraviglioso, lì Dio si incarna nella tua storia personale!
Vi auguro di cuore buon viaggio con la lode a Gesù nel cuore e sulle labbra.
Grazie Gesù!